Il Codice dei Concordati
E delle altre procedure concorsuali negoziali

- MASSIME CON SENTENZE -

Parte I


LE NORME SPECIFICHE ANNOTATE CON LA GIURISPRUDENZA E LA PRASSI

Sezione I


IL CONCORDATO PREVENTIVO, I P.A.R. E GLI A.D.R.

III) Sulla fallibilità delle società partecipate dagli enti locali

VIII) Sul nomen iuris del fallimento del socio

IX) Sulle problematiche di giurisdizione in caso di mutamento di sede

X) Sul diritto del debitore ad ottenere un termine per la presentazione di una procedura concorsuale negoziale

XI) Sulla legittimazione del Pubblico Ministero a chiedere il fallimento

XII) Sulla fallibilità in caso di sussistenza di crediti temporaneamente inesigibili ex art. 20 L. 44/1999

XIII) Sulla dichiarazione di fallimento anche senza previa risoluzione dell’A.D.R.

XVI) Sulla responsabilità del liquidatore nei confronti dei creditori sociali

Sull’applicabilità analogica dell’art. 12 al concordato preventivo liquidatorio

 

II) Sulla rinuncia all’istanza di fallimento

III) Sulla notifica del reclamo al PM ed al PG

IV) Sulle parti del procedimento di reclamo ex art. 18 L.F.

III) Sulla mancata qualifica di pubblico ufficiale dell’attestatore

V) Sulla consecutio tra procedure concorsuali

II) Sulla successione del fallimento al concordato preventivo ed all’amministrazione controllata

III) Sull'irrilevanza in sede penale della consecuzione tra procedure

IV) Sul principio di consecuzione tra le procedure e sul regime applicabile in materia di revocatoria

V) Sulla decorrenza della decadenza in caso di consecuzione di procedure

VI) Sull’efficacia dell’iscrizione ipotecaria ante tre mesi in caso di successivo fallimento

II) Sulla prededucibilità dei crediti professionali

VIII) Sulla natura privilegiata del credito IRAP sin dalla sua introduzione

IX) Sulla riconoscibilità del privilegio ad un credito in forza della sua causa

X) Sulla natura privilegiata del credito per imposte, pene pecuniarie e soprattasse, del fideiussore di cui all’art. 11 del D.Lgs. n. 472/97

XI) Sugli interessi del creditore ipotecario a seguito dell’avvenuto fallimento

XII) Sulla natura non privilegiata del credito CONAI

XV) Sul professionista presentatore

XVI) Sulla prededucibilità dei cd. finanziamenti anomali

XVII) Sul privilegio del danneggiato in caso di assicurazione volontaria ed obbligatoria

XIX) Sui criteri determinativi del compenso professionale in caso di previo accordo scritto

XX) Sulla surroga anche nel privilegio del subcommittente pagatore del credito dei lavoratori dipendenti del subappaltatore

XXI) Sul tempo di pagamento del compenso professionale

XXIII) Sulla non prededucibilità delle prestazioni professionali rese in funzione di un Piano Attestato di Risanamento

XXIV) Sui pagamenti di crediti anteriori e sulla non necessaria natura di atti in frode

XXIV) Sui pagamenti di crediti anteriori e sulla non necessaria natura di atti in frode

XXIX) Sulla sorte dei creditori prelatizi in caso di infruttuoso esito sui beni su cui insiste la prelazione

Sui poteri del liquidatore volontario in sede di delibera ex art. 152 L.F.

VIII) Sull’abuso di diritto in materia fiscale durante una procedura concorsuale

X) Sul beneficio dell’esonero dal pagamento del contributo di mobilità

XI) Sulla non obbligatorietà di garantire una percentuale di pagamento in caso di concordato con cessione dei beni

XII) Sulla ristrutturazione dei debiti mediante cessioni di partecipazioni sociali

XIII) Sulle differenze tra cessione concordataria "pro solvendo" e "pro soluto"

XIV) Sul controllo del Tribunale in ordine alla veridicità dei dati aziendali in caso di cessione dei beni

XV) Sulla relazione giurata del professionista

XVI) Sull’inammissibilità della rinuncia della domanda concordataria

XIX) Sul concordato preventivo di gruppo

XX) Sul pagamento dei creditori di grado prelatizio anteriore in caso di crediti tributari non falcidiabili

XXI) Sulla clausola generale della “migliore soddisfazione dei creditori”

XXII) Sull’interpretazione della proposta concordataria

XXIII) Sulla natura neutrale rispetto all’attivo patrimoniale del ricavato dei beni dei soci illimitatamente responsabili

XXIV) Sulla natura neutrale rispetto all’attivo patrimoniale del ricavato dei beni dei soci illimitatamente responsabili

XXV) Sulla facoltatività del patto di stralcio dei prelatizi

XXVII) Sull’abuso dello strumento concordatario

III) Sui requisiti di ammissione alla procedura di concordato preventivo

VI) Sull’intervento del Pubblico Ministero nella procedura di concordato e sull'eventuale legittimazione alla richiesta di fallimento

IX) Sull’impugnabilità dei provvedimenti autorizzativi

XI) Sugli obblighi informativi nei confronti del Pubblico Ministero

XII) Sulla possibilità di partecipare alle gare pubbliche anche in caso di presentazione di concordato con riserva finalizzato alla continuità aziendale

XIII) Sul significato da attribuire a “procedimento di concordato preventivo introdotto”

XIV) Sulla natura perentoria e decadenziale dl termine di cui all’art. 161 co. 6 L.F.

XV) Sulla proponibilità di una nuova domanda di concordato preventivo ex art. 161 co. 1 L.F.

XVI) Sulla insindacabilità in sede di legittimità del provvedimento ex art. 161 co. 6 L.F.

XVIII) Sul diritto del debitore ad ottenere un termine per la presentazione di una procedura concorsuale negoziale

XIX) Sulla parificazione in punto di valutazioni estimative tra Commissario e Attestatore

XXI) Sul controllo di legittimità demandato al giudice e su quello di merito riservato ai creditori

XXII) Sulla sottoscrizione della domanda di pre-concordato

XXIII) Sui mezzi d’impugnazione del decreto che dichiara l’inammissibilità della proposta

XXV) Sulla sospensione feriale dei termini di cui all’art. 161, co. 6 e 161, co. 10 L.F.

XXVI) Sull’efficacia dei pagamenti e degli atti di straordinaria amministrazione in difetto di autorizzazione

XXIX) Sulla natura del pre-concordato ex art. 161, co. 6 L.F.

XXX) Sui rapporti tra concordato preventivo e fallimento

XXXI) Sulla capacità processuale dell'imprenditore che ha presentato la domanda di ammissione al concordato o che sia stato ammesso al concordato

XXXII) Sulla non ostatività della procedura di concordato preventivo all’ accertamento dei crediti tributari pregressi ed alla irrogazioni di sanzioni

XXXIII) Sui rapporti fra concordato preventivo e sequestro penale di beni

XXXIV) Sull’impugnazione del diniego della omologazione del concordato preventivo

XXXV) Sull’ampiezza del reclamo ex art. 18 L.F

XXXVI) Sulla possibilità di partecipare alle gare pubbliche in caso di presentazione di domanda di concordato ex art. 161, co. 6 L.F

 
 

VI) Sulla reclamabilità del decreto di annullamento del concordato preventivo

VII) Sulla reclamabilità del provvedimento di revoca per mancata approvazione del concordato da parte dei creditori

X) Sull’accertamento delle maggioranze

XIII) Sulla necessità della contestazione delle ragioni di inammissibilità del concordato

XIV) Sulla discrezionalità della concessione del termine ex art. 162 co. 1 L.F.

XVI) Sull’interesse dei creditori al concordato preventivo ed all’impugnazione della conseguente sentenza di fallimento

XVIII) Sull’obbligo di audizione del debitore in sede di dichiarazione di inammissibilità del concordato con riserva

XIX) Sull’abuso dello strumento concordatario

XX) Sulla prededucibilità dei crediti professionali

I) Sulla legittimità costituzionale dell’art. 163 L.F.

V) Sul beneficio dell’esonero dal pagamento del contributo di mobilità

VI) Sul rapporto tra concordato preventivo e fallimento

VII) Sulla natura non decisoria dei provvedimenti sulla prededuzione assunti in sede di ammissione

I) Sull’impugnabilità dei provvedimenti del Tribunale in tema di esecuzione del concordato omologato

I) Sulla ricorribilità avverso il decreto di autorizzazione del giudice

II) Sul provvedimento di liquidazione dei compensi in favore del consulente tecnico

III) Sul provvedimento con cui il giudice autorizza il debitore al compimento di atti di straordinaria amministrazione

IV) Sul provvedimento di liquidazione dei compensi del difensore del liquidatore

V) Sull’impugnabilità dei provvedimenti autorizzativi

VI) Sull’impugnabilità dei provvedimenti autorizzativi

VII) Sull’incompatibilità del giudice delegato nei giudizi da lui autorizzati

VIII) Sull’impugnabilità autonoma del provvedimento ex art. 173 L.F.

IX) Sulla ricorribilità in cassazione dei provvedimenti in tema di vendita del tribunale

X) Sull’impugnabilità dei provvedimenti del Tribunale in tema di esecuzione del concordato omologato

II) Sullo svolgimento del doppio incarico di commissario giudiziale e liquidatore

V) Sulla natura comunque professionale dell'attività svolta dal commissario giudiziale

VII) Sulla motivazione del decreto di liquidazione del compenso al commissario giudiziale

I) Sulla ricorribilità avverso il decreto di autorizzazione del giudice

II) Sulla legittimazione passiva rispetto alla domanda di accertamento del credito

III) Sugli atti posti in essere su autorizzazione del giudice delegato

IV) Sull’autorizzazione del conferimento di incarico al professionista

V) Sulla legittimazione passiva rispetto alla domanda di accertamento di credito e condanna

VII) Sull’inefficacia dei pagamenti non autorizzati afferenti debiti anteriori

VIII) Sull’impugnabilità dei provvedimenti autorizzativi

IX) Sui poteri del debitore ammesso alla procedura di concordato preventivo con cessione dei beni

X) Sull’efficacia dei pagamenti e degli atti di straordinaria amministrazione in difetto di autorizzazione

XI) Sulla natura degli atti di straordinaria amministrazione

XII) Sulla natura del pre-concordato ex art. 161, co. 6 L.F.

XIV) Sulla legittimità del pagamento effettuato dal debitor debitoris posteriormente al pignoramento trascritto prima della pubblicazione della domanda di concordato preventivo

II) Sul decorso degli interessi al di fuori del concordato preventivo

VI) Sulla deroga ex art. 4 d.lgs 170/2004 al divieto di cui all’art. 168 co. 1 L.F.

VIII) Sul pagamento del debitor debitoris

IX) Sulla sospensione dei procedimenti esecutivi

XII) Sulla non consecutio tra procedure concordatarie rispetto all’inefficacia del vincolo ipotecario

XIII) Sull’efficacia dell’iscrizione ipotecaria ante tre mesi in caso di successivo fallimento

XVI) Sulla natura esecutiva della vendita coattiva della quota del socio moroso

I) Sulle obbligazioni solidali passive

III) Sulla decorrenza degli interessi dovuti per il ritardato pagamento dell’IVA

IV) Sul decorso degli interessi al di fuori del concordato preventivo

III) Sui presupposti necessari ai fini dell’autorizzazione alla sospensione o allo scioglimento del contratto pendente al momento della presentazione della domanda di concordato preventivo

I) Sulla necessità dell’annotazione del decreto di ammissione alla procedura di concordato

II) Sui requisiti di ammissione alla procedura di concordato preventivo

IV) Sul rapporto tra concordato preventivo e fallimento

V) Sull’iniziativa del Tribunale nell’apertura del procedimento di revoca per atti in frode

VI) Sull’intervento del Pubblico Ministero nella procedura di concordato e sull'eventuale legittimazione alla richiesta di fallimento

VIII) Sulla convocazione del debitore ai fini delle declaratoria di revoca

IX) Sul giudizio di revoca del concordato

XI) Sull’interesse dei creditori al concordato preventivo ed all’impugnazione della conseguente sentenza di fallimento

XII) Sui pagamenti di crediti anteriori e sulla non necessaria natura di atti in frode

XV) Sull’interazione fra giurisdizione civile e penale in tema di atti in frode ai creditori

XVI) Sulla possibile natura non fraudolenta delle valutazioni estimative

XVII) Sull'irreclamabilità ex artt. 164/26 del provvedimento ex art. 173

XVIII) Sull’impugnabilità autonoma del provvedimento ex art. 173 L.F.

XIX) Sull’efficacia dei pagamenti e degli atti di straordinaria amministrazione in difetto di autorizzazione

XX) Sulla natura degli atti di straordinaria amministrazione

Sul momento finale per la determinazione degli aventi diritto al voto

II) Sulla relazione attestante la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano

III) Sul momento finale per la determinazione degli aventi diritto al voto

II) Sulla ratio della postergazione da finanziamento soci anche rispetto alle s.p.a.

III) Sul momento finale per la determinazione degli aventi diritto al voto

IV) Sulla natura dei provvedimenti relativi al voto

V) Sull’obbligo di ammissione provvisoria in caso di credito tributario contestato iscritto a ruolo

I) Sul trattamento dei creditori prelatizi in assenza di beni e sul diritto di voto

III) Sull’inesistenza di un conflitto di interessi fra persi creditori in occasione del voto

IV) Sul diniego del voto favorevole

V) Sulla convocazione dell’adunanza dei creditori e sul voto dei creditori privilegiati

VII) Sul voto dei creditori privilegiati non soddisfatti integralmente

IX) Sulla ratio della postergazione da finanziamento soci anche rispetto alle s.p.a.

X) Sulla differenza anche ai fini del voto fra cessione del credito a scopo di garanzia e pegno di credito

XI) Sul risultato paritario del voto in caso di concordato con classi

XII) Sul diritto di voto ante relazione del Commissario

I) Sui soggetti e luoghi cui far pervenire le dichiarazioni di voto nei venti giorni successivi l’adunanza

II) Sulla ratio della postergazione da finanziamento soci anche rispetto alle s.p.a.

III) Sul momento finale per la determinazione degli aventi diritto al voto

IV) Sul diritto di voto ante relazione del Commissario

V) Sulla manifestazione di voto del creditore per mezzo di un rappresentante

I) Sulla consecuzione di procedure

II) Sul diniego del voto favorevole

III) Sul rapporto tra concordato preventivo e fallimento

IV) Sulla reclamabilità del provvedimento di revoca per mancata approvazione del concordato da parte dei creditori

V) Sul divieto di apportare modifiche alla proposta concordataria

VI) Sull’accertamento delle maggioranze

VII) Sulla legittimazione del Pubblico Ministero a chiedere il fallimento

IX) Sull’interesse dei creditori al concordato preventivo ed all’impugnazione della conseguente sentenza di fallimento

II) Sulla natura di parte nel giudizio di omologa del socio illimitatamente responsabile

III) Sull’omologazione del concordato preventivo proposto con transazione fiscale

IV) Sulla costituzione del commissario giudiziale nel giudizio di omologazione e sul controllo di legittimità demandato al giudice

VI) Sulla dichiarazione di fallimento a seguito del voto sfavorevole dei creditori

VIII) Sul sub-procedimento ex art. 173 L.F. pendente contemporaneamente al giudizio di omologa

IX) Sulla natura degli effetti esdebitatori relativi agli accordi successivi all’omologa del concordato

XI) Sulla nullità del decreto di revoca dell’omologazione per vizi di notifica

XII) Sull’accertamento delle maggioranze

XIII) Sull’imposta di registro relative al provvedimento di omologa

XIV) Sull’interesse dei creditori al concordato preventivo ed all’impugnazione della conseguente sentenza di fallimento

XVII) Sulle condizioni di ammissibilità del concordato rispetto alla regolare tenuta della contabilità ed alla veridicità dei dati aziendali

XVIII) Sul controllo di convenienza del tribunale

XIX) Sull’obbligo di accantonamento in caso di credito tributario contestato iscritto a ruolo

XX) Sull’opposizione all’omologazione del concordato

XXI) Sulla violazione del contraddittorio rispetto al creditore validamente dissenziente

XXII) Sul carattere non decisorio del decreto di omologazione del concordato preventivo rispetto all’esistenza dei crediti

XXXIII) Sull'applicabilità solo alle nuove procedure degli artt. 180, 182 bis e 182 ter l. fall. come novellati dall’art. 3 D.L. 125/2020, conv. in L. 159/2020

XXIV) Sul riparto di giurisdizione tra il giudice ordinario e quello tributario in materia di transazione fiscale

XXV) Sulla definità del decreto di omologa quale limite preclusivo al dispiegarsi degli effetti della declaratoria di incostituzionalità di una norma attributiva di un privilegio

I) Sull’impugnabilità della sentenza di omologazione da parte del socio illimitatamente responsabile

II) Sulla durata del procedimento di omologazione

III) Sulla recuperabilità dell'IVA anche prima della chiusura della procedura concorsuale

III) Sul beneficio dell’esonero dal pagamento del contributo di mobilità

IV) Sulla continuazione dei rapporti di lavoro in deroga all’art. 2112 c.c.

V) Sul trust interno quale strumento di supporto rispetto alle misure negoziali di risoluzione della crisi d'impresa

VI) Sull’azione di responsabilità nei confronti del liquidatore

VII) Sulla attività di liquidazione

X) Sul compenso del liquidatore giudiziale

XI) Sulla natura coattiva della fase attuativa del concordato

XII) Sulla natura giurisdizionale esecutiva degli atti esecutivi del concordato preventivo

XIII) Sulla legittimazione passiva nel giudizio di accertamento tributario

XIV) Sulla ricorribilità in cassazione dei provvedimenti in tema di vendita del tribunale

XV) Sull’impugnabilità dei provvedimenti del Tribunale in tema di esecuzione del concordato omologato

XVI) Sulla disciplina applicabile alla liquidazione di beni non funzionali all’esercizio dell’impresa

XVII) Sugli oneri di recupero e smaltimento dei rifiuti gravanti sul curatore fallimentare (e quindi anche sul liquidatore giudiziale)

XIX) Sulla ricorribilità in Cassazione dei provvedimenti emessi nella fase esecutiva del concordato preventivo

XX) Sull’incompetenza del giudice concorsuale in sede esecutiva di c.p. con cessione dei beni

I) Sugli effetti dell’istanza di sospensione sull’istruttoria prefallimentare

II) Sul trust interno quale strumento di supporto rispetto alle misure negoziali di risoluzione della crisi d'impresa

III) Sul professionista presentatore

IV) Sulla ricorribilità in cassazione del decreto di rigetto del reclamo contro il diniego di omologazione di un accordo di ristrutturazione

V) Sulla natura di sub-procedimento della transazione fiscale rispetto all’A.D.R.

VII) Sui riflessi di carattere penale del mancato pagamento del credito erariale ove anche non espressamente autorizzato in sede concorsuale

VIII) Sulla dichiarazione di fallimento anche senza previa risoluzione dell’A.D.R.

IX) Sulla prededucibilità dei finanziamenti negli A.D.R.

X) Sull'applicabilità solo alle nuove procedure degli artt. 180, 182 bis e 182 ter l. fall. come novellati dall’art. 3 D.L. 125/2020, conv. in L. 159/2020.

XI) Sul riparto di giurisdizione tra il giudice ordinario e quello tributario in materia di transazione fiscale

I) Sull’eventualità della transazione fiscale

IV) Sulle conseguenze penali del mancato pagamento dell’IVA in sede concorsuale

V) Sul consolidamento del debito fiscale in caso di ricorso alla transazione fiscale

VI) Sulla natura di sub-procedimento della transazione fiscale rispetto all’AdR

VIII) Sulla giurisdizione del giudice tributario nelle controversie riguardanti la mancata accettazione della transazione fiscale

IX) Sulla derogabilità delle disposizioni regolamentari in materia previdenziale di cui al D.M. 04/08/2009

X) Sull'applicabilità solo alle nuove procedure degli artt. 180, 182 bis e 182 ter l. fall. come novellati dall’art. 3 D.L. 125/2020, conv. in L. 159/2020

XI) Sull’ammissibilità dell'utilizzo dei criteri interpretativi ricavabili dalle omologhe norme del CCII in materia di transazione fiscale

XII) Sul riparto di giurisdizione tra il giudice ordinario e quello tributario in materia di transazione fiscale

I) Sulla prededucibilità endoconcordataria dei crediti professionali anteriormente sorti in funzione della presentazione di una domanda di concordato preventivo

II) Sulla prededucibilità dei crediti professionali sorti in funzione di procedure concorsuali

III) Sulla prededucibilità del credito del professionista svolgente attività funzionale alla procedura concorsuale

IV) Sulla prededucibilità dei cd. finanziamenti anomali

VI) Sulla ratio della postergazione da finanziamento soci anche rispetto alle s.p.a.

VII) Sulla natura non decisoria dei provvedimenti sulla prededuzione assunti in sede di ammissione

VIII) Sui finanziamenti “ponte” dei soci

IX) Sulla prededucibilità dei finanziamenti negli A.D.R.

I) Sui pagamenti di crediti anteriori e sulla non necessaria natura di atti in frode.

II) Sui riflessi di carattere penale del mancato pagamento del credito erariale ove anche non espressamente autorizzato in sede concorsuale

III) Sulla prededucibilità dei finanziamenti negli A.D.R.

Sulla prededucibilità dei finanziamenti negli A.D.R.

II) Sul principio della conversione degli atti nulli quando abbiano raggiunto il loro scopo

IV) Sull’impugnabilità della sentenza di omologazione da parte del socio illimitatamente responsabile

V) Sul termine per proporre reclamo

VIII) Sul termine per proporre il ricorso per Cassazione avverso il decreto della Corte di Appello

IX) Sulla nullità del decreto di revoca dell’omologazione per vizi di notifica

I) Sugli effetti del concordato nei confronti dell’ex socio fideiussore

II) Sull’esdebitazione del debitore

V) Sulla limitazione degli impegni dell’assuntore

VII) Sulla natura degli effetti esdebitatori relativi agli accordi successivi all’omologa del concordato

VIII) Sul divieto di iniziare o proseguire azioni esecutive

IX) Sulla non ostatività della procedura di concordato preventivo all’ accertamento dei crediti tributari pregressi ed alla irrogazioni di sanzioni

X) Sul carattere non decisorio del decreto di omologazione del concordato preventivo rispetto all’esistenza dei crediti

I) Sul divieto di cumulo degli incarichi di liquidatore e commissario giudiziale

II) Sul potere di sorveglianza dell’esecuzione

III) Sui diritti dei creditori prelatizi in assenza di beni

IV) Sull’inesistenza, nel patrimonio del debitore, di bene gravato da privilegio speciale

VIII) Sulla ricorribilità in Cassazione dei provvedimenti emessi nella fase esecutiva del concordato preventivo

I) Sulla liquidazione dei diritti e degli onorari spettanti al difensore in sede di opposizione alla sentenza di risoluzione del concordato

II) Sulla non automaticità della dichiarazione di fallimento a seguito della risoluzione o annullamento del concordato preventivo

IV) Sugli effetti della risoluzione o annullamento del concordato preventivo

V) Sulla reclamabilità del decreto di annullamento del concordato preventivo

VI) Sull’inammissibilità del fallimento d’ufficio in sede di risoluzione del concordato

IX) Sulla natura immediatamente esecutiva della pronuncia di annullamento del c.p.

X) Sulla non decisorietà del rigetto sull’istanza di risoluzione del c.p.

XI) Sui rapporti fra concordato preventivo e sequestro penale di beni

XII) Sul controllo di legittimità demandato al giudice e su quello di merito riservato ai creditori

XIII) Sull’istanza di fallimento anche in assenza di previa risoluzione o annullamento del concordato

XIV) Sulla prescrizione della ripetibilità dei pagamenti eseguiti in caso di concordato risolto

XV) Sulla non rilevanza dell’imputabilità dell’inadempimento ai fini risolutori del concordato

XVI) Sulla dichiarazione di fallimento anche senza previa risoluzione dell’A.D.R.

XVII) Sulla risoluzione del concordato e sulla decorrenza del termine annuale per la risoluzione

XVIII) Sulla risoluzione del concordato con cessione dei beni

XIX) Sulla natura di litisconsorte necessario del garante in caso di risoluzione o annullamento del concordato preventivo

XX) Sulla natura del provvedimento di annullamento o risoluzione del concordato preventivo

II) Sull’abuso di diritto in materia fiscale durante una procedura concorsuale

III) Sulla continuazione dei rapporti di lavoro in deroga all’art. 2112 c.c.

IV) Sulla clausola generale della “migliore soddisfazione dei creditori”

V) Sulla possibilità di partecipare alle gare pubbliche anche in caso di presentazione di concordato con riserva finalizzato alla continuità aziendale

VI) Sui rapporti fra concordato preventivo e sequestro penale di beni

VII) Sul concordato in continuità e gli aiuti di stato

IX) Sulla partecipazione alle gare per l’affidamento di contratti pubblici in forma di RTI anche per le imprese che rivestano la qualità di mandataria

X) Sui limiti di sindacato del Giudice in caso di ritenuto esercizio manifestamente dannoso dell’attività d’impresa

XII) Sulla disciplina applicabile alla liquidazione di beni non funzionali all’esercizio dell’impresa

XIV) Sulla prededucibilità dei crediti professionali

Sulla dichiarazione di insolvenza

Sui rapporti tra bancarotta e atti concordatari

I) Sulla costituzione di parte civile del Commissario

II) Sulla costituzione di parte civile del Debitore Concordatario

Sezione 2


IL CONCORDATO FALLIMENTARE

I) Sulla motivazione del decreto di liquidazione del compenso al commissario giudiziale

I) Sulla ricorribilità in cassazione dei provvedimenti emanati in corso di esercizio provvisorio

II) Sulla prededucibilità dei crediti professionali

VIII) Sulla natura privilegiata del credito IRAP sin dalla sua introduzione

IX) Sulla riconoscibilità del privilegio ad un credito in forza della sua causa

X) Sulla natura privilegiata del credito per imposte, pene pecuniarie e soprattasse, del fideiussore di cui all’art. 11 del D.Lgs. n. 472/97

XI) Sugli interessi del creditore ipotecario a seguito dell’avvenuto fallimento

XII) Sulla natura non privilegiata del credito CONAI

XV) Sul professionista presentatore

XVI) Sulla prededucibilità dei cd. finanziamenti anomali

XVII) Sul privilegio del danneggiato in caso di assicurazione volontaria ed obbligatoria

XVIII) Sul pagamento prededucibile del subappaltatore negli appalti pubblici

XIX) Sui criteri determinativi del compenso professionale in caso di previo accordo scritto

XX) Sulla surroga anche nel privilegio del subcommittente pagatore del credito dei lavoratori dipendenti del subappaltatore

XXI) Sul tempo di pagamento del compenso professionale

XXIII) Sulla non prededucibilità delle prestazioni professionali rese in funzione di un Piano Attestato di Risanamento

XXIV) Sui pagamenti di crediti anteriori e sulla non necessaria natura di atti in frode

I) Sull’impugnabilità del decreto che liquida il compenso del curatore

II) Sulla legittimazione all’intervento dell’assuntore concordatario dopo la chiusura del fallimento

III) Sull’interruzione del processo dopo la chiusura del fallimento

X) Sulla legittimazione processuale dell’assuntore nel concordato fallimentare

I) Sul controllo di legittimità del giudice delegato e di merito dei creditori e degli altri organi della procedura concordataria fallimentare

II) Sul possibile abuso di diritto della proposta del terzo rispetto al debitore

III) Sull’interpretazione del termine “terzo”, sulla incedibilità delle revocatorie al fallito e sulla non obbligatorietà della formazione delle classi di creditori

IV) Sui limiti di verifica del soggetto proponente e sul possibile abuso di diritto della proposta del terzo rispetto al debitore ed ai creditori

V) Sulla posizione giuridica dell’assuntore del concordato rispetto alle liti già proposte

VI) Sull’esistenza di più proposte concordatarie

VII) Sul principio di unitarietà del periodo fiscale concernente fallimento chiuso mediante concordato fallimentare

VIII) Sulla possibilità dei coobligati del debitore di avvalersi dell’accordo transattivo stipulato con il garante il concordato fallimentare

IX) Sulla natura degli effetti esdebitatori relativi agli accordi successivi all’omologa del concordato

X) Sulla legittimazione processuale dell’assuntore nel concordato fallimentare

XI) Sulla legittimazione all’intervento dell’assuntore concordatario dopo la chiusura del fallimento

XII) Sul giudice competente in caso di controversie tra assuntori del concordato

XIII) Sul contenuto della proposta concordataria e sugli accordi collaterali tra assuntore e fallito

XIV) Sulla trasferibilità delle concessioni e contratti pubblici in sede di concordato fallimentare

XV) Sui poteri interpretativi dei patti, sul cd. ”concordato controllato”, sullo stagittario

XVI) Sui limiti del ricorso alla relazione del professionista ex art. 124, comma 3, L.F. e sul diritto di voto dei creditori prelatizi pagati oltre gli ordinari tempi tecnici

XVII) Sulla trasferibilità delle concessioni e contratti pubblici in sede di concordato fallimentare

XVIII) Sul termine per la presentazione del concordato fallimentare

XIX) Sul patto di limitazione della responsabilità

XXI) Sulla natura del concordato fallimentare

II) Sulla natura non definitiva del provvedimento di inammissibilità della proposta di concordato

III) Sulla portata del parere del curatore nel c.d. rito intermedio di cui al D.Lgs n. 5/2006

IV) Sul potere del giudice di sospendere la liquidazione dell’attivo a seguito di una proposta concordataria

V) Sul parere del comitato dei creditori

VI) Sui criteri di scelta fra più proposte concordatarie

VII) Sulla sospensione della liquidazione dell’attivo a seguito della presentazione di una proposta concordataria e sul parere del comitato dei creditori

VIII) Sulla comunicazione della proposta di concordato fallimentare

I) Sui destinatari della comunicazione della proposta di concordato fallimentare

II) Sulla rinunzia al privilegio da parte del creditore

III) Sulla ratio della postergazione da finanziamento soci anche rispetto alle s.p.a.

IV) Sui limiti del ricorso alla relazione del professionista ex art. 124, comma 3, L.F. e sul diritto di voto dei creditori prelatizi pagati oltre gli ordinari tempi tecnici

I) Sugli effetti sananti dell’approvazione da parte dei creditori

II) Sui criteri di scelta fra più proposte concordatarie

III) Sul parere del curatore e sul termine per presentare la richiesta di omologazione

IV) Sulla relazione conclusiva del comitato dei creditori

VI) Sul termine per la proposizione dell’istanza di omologazione

VII) Sull’abuso del diritto nel concordato fallimentare

VIII) Sulla tassazione del decreto di omologazione

IX) Sugli effetti del versamento della cauzione nel concordato fallimentare

I) Sugli effetti della chiusura del fallimento

II) Sull’efficacia del decreto di omologazione

III) Sugli effetti del provvedimento di omologa rispetto al trasferimento dei beni

IV) Sul principio di unitarietà del periodo fiscale concernente fallimento chiuso mediante concordato fallimentare

V) Sulla legittimazione processuale dell’assuntore nel concordato fallimentare

VIII) Sulla trasferibilità delle concessioni e contratti pubblici in sede di concordato fallimentare

IX) Sullo ius postulandi del difensore della Curatela dopo la chiusura del fallimento

X) Sulla legittimazione processuale del curatore nel concordato fallimentare e l’interruzione del processo allorché sussista patto di differimento degli effetti traslativi

XI) Sulla legittimazione processuale del curatore nel concordato fallimentare e l’interruzione del processo

XII) Sulla tassazione del decreto di omologazione

XIII) Sulla natura del concordato fallimentare

I) Sull’esdebitazione del fallito

II) Sugli effetti del concordato nei confronti dei creditori rimasti estranei al fallimento

III) Sulla posizione dell’assuntore del concordato fallimentare

IV) Sulla possibilità dei coobligati del debitore di avvalersi dell’accordo transattivo stipulato con il garante il concordato fallimentare

V) Sulla natura degli effetti esdebitatori relativi agli accordi successivi all’omologa del concordato

VI) Sugli effetti del versamento della cauzione nel concordato fallimentare

I) Sul compenso spettante al curatore del fallimento chiusosi con un concordato

II) Sull’intervento dell’assuntore del concordato nel giudizio di Cassazione proposto dal curatore fallimentare

III) Sull’impugnabilità dei decreti emessi in fase esecutiva

IV) Sui poteri del giudice in tema di cancellazione dei vincoli afflittivi durante la fase di esecuzione del concordato

V) Sui poteri del giudice delegato e del tribunale in sede di verifica dell’esecuzione del concordato

VI) Sull’impugnabilità dei decreti del tribunale fallimentare

VII) Sull’efficacia del decreto di omologazione

VIII) Sul principio di unitarietà del periodo fiscale concernente fallimento chiuso mediante concordato fallimentare

IX) Sul giudice competente in caso di controversie tra assuntori del concordato

XI) Sul ruolo del curatore a concordato omologato

XIII) Sulla ricorribilità per cassazione dei decreti ex art. 136 comma 3 L.F.

XIV) Sull’interruzione del processo dopo la chiusura del fallimento

XVI) Sullo ius postulandi del difensore della Curatela dopo la chiusura del fallimento

XVII) Sulla legittimazione processuale del curatore nel concordato fallimentare e l’interruzione del processo allorché sussista patto di differimento degli effetti traslativi

XVIII) Sulla legittimazione processuale del curatore nel concordato fallimentare e l’interruzione del processo

I) Sulle conseguenze della riapertura del fallimento

II) Sulla legittimazione attiva in materia di risoluzione di concordato fallimentare

III) Sulla decorrenza del termine annuale per chiedere la risoluzione

IV) Sulla ripetibilità dei pagamenti eseguiti in caso di concordato risolto

V) Sulla non decisorietà del rigetto sull’istanza di risoluzione del c.p.

VI) Sulla prescrizione della ripetibilità dei pagamenti eseguiti in caso di concordato risolto

VII) Sulla natura di litisconsorte necessario del garante in caso di risoluzione o annullamento del concordato preventivo

I) Sulla ripetibilità dei pagamenti eseguiti in caso di concordato risolto

II) Sulla prescrizione della ripetibilità dei pagamenti eseguiti in caso di concordato risolto

III) Sulla natura di litisconsorte necessario del garante in caso di risoluzione o annullamento del concordato preventivo

I) Sulla ripetibilità dei pagamenti eseguiti in caso di concordato risolto

II) Sulla legittimazione dei creditori ad escutere la garanzia del concordato risolto

III) Sulla prescrizione della ripetibilità dei pagamenti eseguiti in caso di concordato risolto

Art. 146. Amministratori, direttori generali, componenti degli organi di controllo, liquidatori e soci di società a responsabilità limitata

Sui poteri del liquidatore volontario in sede di delibera ex art. 152 L.F.

Sezione 7


IL CONCORDATO FAMILIARE E DELLE ALTRE IMPRESE: PROCEDIMENTI PER LA COMPOSIZIONE DELLE CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO

Sulla nozione di consumatore ai sensi della L. n. 3/12

I) Sull’inammissibilità del piano proposto dal consumatore

II) Sull’ammissione al voto dei creditori muniti di privilegio

III) Sulla soddisfazione non integrale dei crediti privilegiati negli AdR

Sul termine di dilazione del pagamento dei crediti prelatizi
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