Giurisprudenza Ordinata Cronologicamente
Contro la sentenza che dichiara il fallimento può essere proposto reclamo dal debitore e da qualunque interessato con ricorso da depositarsi nella cancelleria della corte d’appello nel termine perentorio di trenta giorni.
Giurisprudenza
Visite: 296
Cassazione civile, sez. I, 20 aprile 2017, n. 9976 (Rel. Cristiano)
Giurisprudenza
Visite: 296
Giurisprudenza
Visite: 296
“Il giudizio di reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento non incontra i limiti dell’art. 342 e 345 c.p.c. ma ha natura pienamente devolutiva di tutte le questioni controverse che siano state riproposte nel grado: ne consegue che quando il fallimento sia stato dichiarato a seguito di revoca dell’ammissione alla procedura di concordato preventivo, la cognizione del giudice del reclamo si estende a tutti i presupposti di ammissibilità della procedura minore in contestazione, oltre all’esame delle specifiche censure. La verifica va compiuta, anche avvalendosi eventualmente dei poteri officiosi previsti dall’art. 18 co. 10 L.F. e tenendo conto anche dei fatti non allegati nel corso del procedimento svoltosi di fronte al giudice di primo grado o da quest’ultimo non rilevati, o ritenuti assorbiti.”
(Giulia Zani - IlCodiceDeiConcordati.it )
Precedenti conformi enunciati in sentenza: Cass. 6306/2014; Cass. 6834/2014; Cass. 129464/2016 e Cass. 1169/2017
Norma
Art. 18 L.F. Reclamo
I.Contro la sentenza che dichiara il fallimento può essere proposto reclamo dal debitore e da qualunque interessato con ricorso da depositarsi nella cancelleria della corte d’appello nel termine perentorio di trenta giorni.
II.
Il ricorso deve contenere:
Il ricorso deve contenere:
1) l’indicazione della corte d’appello competente;
2) le generalità dell’impugnante e l’elezione del domicilio nel comune in cui ha sede la corte d’appello;
3) l’esposizione dei fatti e degli elementi di diritto su cui si basa l’impugnazione, con le relative conclusioni;
4) l’indicazione dei mezzi di prova di cui il ricorrente intende avvalersi e dei documenti prodotti.
III.
Il reclamo non sospende gli effetti della sentenza impugnata, salvo quanto previsto dall’articolo 19, primo comma.
Il reclamo non sospende gli effetti della sentenza impugnata, salvo quanto previsto dall’articolo 19, primo comma.
IV.
Il termine per il reclamo decorre per il debitore dalla data della notificazione della sentenza a norma dell’articolo 17 e per tutti gli altri interessati dalla data della iscrizione nel registro delle imprese ai sensi del medesimo articolo. In ogni caso, si applica la disposizione di cui all’articolo 327, primo comma, del codice di procedura civile.
Il termine per il reclamo decorre per il debitore dalla data della notificazione della sentenza a norma dell’articolo 17 e per tutti gli altri interessati dalla data della iscrizione nel registro delle imprese ai sensi del medesimo articolo. In ogni caso, si applica la disposizione di cui all’articolo 327, primo comma, del codice di procedura civile.
V.
Il presidente, nei cinque giorni successivi al deposito del ricorso, designa il relatore, e fissa con decreto l’udienza di comparizione entro sessanta giorni dal deposito del ricorso.
Il presidente, nei cinque giorni successivi al deposito del ricorso, designa il relatore, e fissa con decreto l’udienza di comparizione entro sessanta giorni dal deposito del ricorso.
VI.
Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione dell’udienza, deve essere notificato, a cura del reclamante, al curatore e alle altre parti entro dieci giorni dalla comunicazione del decreto.
Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione dell’udienza, deve essere notificato, a cura del reclamante, al curatore e alle altre parti entro dieci giorni dalla comunicazione del decreto.
VII.
Tra la data della notificazione e quella dell’udienza deve intercorrere un termine non minore di trenta giorni. Le parti resistenti devono costituirsi almeno dieci giorni prima della udienza, eleggendo il domicilio nel comune in cui ha sede la corte d’appello.
Tra la data della notificazione e quella dell’udienza deve intercorrere un termine non minore di trenta giorni. Le parti resistenti devono costituirsi almeno dieci giorni prima della udienza, eleggendo il domicilio nel comune in cui ha sede la corte d’appello.
VIII.
La costituzione si effettua mediante il deposito in cancelleria di una memoria contenente l’esposizione delle difese in fatto e in diritto, nonché l’indicazione dei mezzi di prova e dei documenti prodotti.
La costituzione si effettua mediante il deposito in cancelleria di una memoria contenente l’esposizione delle difese in fatto e in diritto, nonché l’indicazione dei mezzi di prova e dei documenti prodotti.
IX.
L’intervento di qualunque interessato non può avere luogo oltre il termine stabilito per la costituzione delle parti resistenti con le modalità per queste previste.
L’intervento di qualunque interessato non può avere luogo oltre il termine stabilito per la costituzione delle parti resistenti con le modalità per queste previste.
X.
All’udienza, il collegio, sentite le parti, assume, anche d’ufficio, nel rispetto del contraddittorio, tutti i mezzi di prova che ritiene necessari, eventualmente delegando un suo componente.
All’udienza, il collegio, sentite le parti, assume, anche d’ufficio, nel rispetto del contraddittorio, tutti i mezzi di prova che ritiene necessari, eventualmente delegando un suo componente.
XI.
La corte provvede sul ricorso con sentenza.
La corte provvede sul ricorso con sentenza.
XII.
La sentenza che revoca il fallimento è notificata, a cura della cancelleria, al curatore, al creditore che ha chiesto il fallimento e al debitore, se non reclamante, e deve essere pubblicata a norma dell’articolo 17.
La sentenza che revoca il fallimento è notificata, a cura della cancelleria, al curatore, al creditore che ha chiesto il fallimento e al debitore, se non reclamante, e deve essere pubblicata a norma dell’articolo 17.
XIII.
La sentenza che rigetta il reclamo è notificata al reclamante a cura della cancelleria.
La sentenza che rigetta il reclamo è notificata al reclamante a cura della cancelleria.
XIV.
Il termine per proporre il ricorso per cassazione è di trenta giorni dalla notificazione.
Il termine per proporre il ricorso per cassazione è di trenta giorni dalla notificazione.
XV.
Se il fallimento è revocato, restano salvi gli effetti degli atti legalmente compiuti dagli organi della procedura.
Se il fallimento è revocato, restano salvi gli effetti degli atti legalmente compiuti dagli organi della procedura.
XVI.
Le spese della procedura ed il compenso al curatore sono liquidati dal tribunale, su relazione del giudice delegato, con decreto reclamabile ai sensi dell’articolo 26.
Le spese della procedura ed il compenso al curatore sono liquidati dal tribunale, su relazione del giudice delegato, con decreto reclamabile ai sensi dell’articolo 26.
(1) Articolo sostituito dall’art. 2 del D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169. La norma è entrata in vigore il 1° gennaio 2008 e si applica ai procedimenti per dichiarazione di fallimento pendenti alla data della sua entrata in vigore, nonché alle procedure concorsuali e di concordato aperte successivamente (art. 22 D.Lgs. cit.).
Prassi
In questo articolo non sono presenti elementi di prassi.
Tutta la Giurisprudenza
Art. 18 L.F. Reclamo
Art. 18 L.F. Reclamo
I) Sull’ampiezza del reclamo ex art. 18 L.F.
- Cassazione civile, sez. I, 12 giugno 2020, n. 11354 (Rel. Amatore)(b)
- Cassazione civile, sez. I, 10 aprile 2019, n. 10094 (Rel. Dolmetta)
- Cassazione civile, sez. I, 7 marzo 2018, n. 5479 (Rel. Genovese)
- Cassazione civile, sez. I, 11 maggio 2017, n. 11540 (Rel. Terrusi)
- Cassazione civile, sez. I, 20 aprile 2017, n. 9976 (Rel. Cristiano)
- Cassazione civile, sez. I, 20 aprile 2017, n. 9976 (Rel. Cristiano)
- Cassazione civile, sez. I, 22 giugno 2016, n. 12964
- Cassazione civile, sez. I, 22 giugno 2016, n. 12957
- Cassazione civile, sez. I, 31 marzo 2016, n. 6277
III) Sulla notifica del reclamo al PM ed al PG
IV) Sulle parti del procedimento di reclamo ex art. 18 L.F.
V) Sui termini per proporre reclamo
Legge Fallimentare Completa
TITOLO I
Disposizioni generali
TITOLO II
Del fallimento
TITOLO III
Del concordato preventivo e degli accordi di ristrutturazione
TITOLO IV
Dell’ammissione controllata
TITOLO V
Della liquidazione coatta amministrativa
TITOLO VI
Disposizioni penali
TITOLO VII
Disposizioni transitorie